mercoledì 20 febbraio 2008

Terzo ed ultimo articolo del 2006/2007

IL NUOVO VOLTO DELLA TRASGRESSIONE

Con l’uscita di Borat nelle sale cinematografice Sacha Baron Cohen ha raggiunto fama, notorietà, successo e critiche.
Ma lui non è un semplice comico, lui non scherza!
Nato in Inghilterra nel 1971 da un famiglia gallo-israeliana di ebrei ortodossi, Sacha il più giovane dei fratelli raggiunge la notorietà alla fine degli anni 90 con il programma satirico “Da Ali G Show”, nel quale intervista persone, famose e non, ignare di essere riprese da una telecamera.
Il primo personaggio comico con il quale si fa conoscere è Ali G un M.C. (sigla che identifica un rapper che pratica il freestyle) che aspira a diventare gangster, è una parodia di numerosi rapper americani conosciuti per i numerosi problemi legali.
Nel 2001 conduce gli MTV Europe Music Awards a Francoforte, uno show esilarante dove la comicità regna sovrana.
Dopo questi successi europei produce, scrive ed interpreta il film “Ali G Indahouse” e porta la sua comicità tendente alla trasgressione anche oltre oceano.
Nel settembre del 2005 l’emittente televisiva MTV riaffida la conduzione degli Europe Music Awards al comico.
Egli si presenta nei panni di Borat Sagdiyev un giornalista kazako, lo show supera di gran lunga la linea del pudore: è trasgressione allo stato puro, politicamente scorrettissimo, definisce i Colplay delle “donne”, chiama “sgualdrine” le PussycatDolls e “travestito” Madonna; ma questo era solo l’inizio.
Nel 2006 negli Stati Uniti esce il suo secondo e acclamatissimo film: “Borat: studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan”.
Dopo essersi piazzato alla numero 1 in America e aver procurato a Sacha un Golden Globe (per il migliore attore protagonista in un film musicale o commedia) e una candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura, il film conquista l’Europa e l’Italia incassando numerose critiche che non arrestano il fenomeno Borat e l’ enorme successo di Cohen.
Il film, un falso documentario, racconta l’avventura di Borat giunto in America per studiarne gli usi e costumi. Qui si innamora di Pamela Anderson, e intraprende un viaggio in California; ma l’America non è il Kazakistan, e lo sfortunato giornalista si renderà conto delle diversità dei due Paesi.
Come ogni lavoro firmato Cohen la pellicola spezza il filo che separa la comicità dalla trasgressione, è ripetutamente offensivo verso donne, ebrei, zingari e omosessuali.
Viene poi eseguita un’irriverente presa in giro della società repubblicana americana, ma solo per creare un fenomeno trasgressivo, il film non promuove alcun messaggio sociale, certo può far riflettere, ma prima di tutto deve far ridere!
Dopo aver incassato milioni di dollari e aver chiuso il capitolo Borat (sperando comunque in un suo ritorno futuro) ecco una piccolissima chicca per i fans, ma anche per chi non è riuscito a gustarsi fino in fondo questo successo (ovvero a chi non è piaciuto questo film e questo personaggio): il genio Sacha ha in lavorazione un nuovo film in uscita per il 2008 dove il protagonista sarà Bruno, un giornalista gay austriaco esperto di moda, preparatevi!

Nessun commento: